mercoledì 20 febbraio 2013

Domenica 17 febbraio 2013 - I domenica di Quaresima


la Quaresima che da pochi giorni abbiamo iniziato è un percorso spirituale che ci conduce alla Pasqua. Attraverso la preghiera, l’ascolto della Parola di Dio, le opere di carità e la penitenza, siamo invitati a convertirci, a rendere cioè la nostra vita conforme al Vangelo di Gesù, compiendo ogni giorno con disponibilità la volontà di Dio.
Tra gli altri, la Quaresima ci invita alla moderazione, alla sobrietà, al digiuno (non solo di ordine alimentare). Ma cosa si intende esattamente per digiuno quaresimale e quale è lo scopoQuale il digiuno prescritto dalla Chiesa?
Quello del digiuno quaresimale rischia talvolta di diventare un impegno vanificato o interpretato a nostro uso e consumo. A volte viene confuso con l’assunzione di “fioretti” che più che avvicinarci al Signore, tendono a nutrire il nostro orgoglio, diventando una sfida con noi stessi. Spesso poi si tralascia di prenderlo in considerazione, perché lo si ritiene una pratica superata, oppure riservata solo ad alcuni addetti ai lavori (monaci o religiosi), non confacente alla gioia del Vangelo. Ci domandiamo dunque quale valore e quale senso abbia per noi cristiani il privarci di un qualcosa che sarebbe in se stesso buono e lecito per il nostro sostentamento o per la nostra vita in genere.
Il digiuno è segno del nostro vivere la Parola di Dio. Non digiuna veramente chi non sa nutrirsi della Parola di Dio sull'esempio di Cristo che disse: ”Mio cibo è fare la volontà del Padre”. E’ pure segno della nostra volontà di espiazione, capacità di dominio di sé di fronte ai vari appetiti che animano la nostra vita e che, spesso, rischiano di dominarci. Quello consigliato per la Quaresima non si esaurisce solo in ordine al digiuno alimentare,ma questa pratica deve condurci ad astenerci dal peccato, dai vizi, dalle cattive abitudini di cui spesso è avvolta la nostra vita. Pertanto, il digiuno può e deve essere visto come un allenamento alla moderazione, alla sobrietà, alla semplicità. Un esercizio che ci abitua a valutare l’essenziale e a togliere ciò che è di troppo. Il digiuno si accompagna con la temperanza. La disciplina del corpo aiuta lo Spirito, come l’esercizio fisico aiuta e rafforza la capacità di un atleta. Del resto, credo che tutti ce ne rendiamo conto, il corpo appesantito o inebriato non è aiutato al raccoglimento e alla preghiera. L’attenzione a questa pratica evangelica abitua anche ad essere vigilanti, disciplinati e costanti nel vivere il nostro rapporto con il Signore.
Accogliamo allora questo invito, perché la Quaresima diventi per tutti un tempo propizio di conversione e di crescita cristiana.

Cordialmente, Don Nunzio

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