All'inizio di questo tempo di grazia, risuona più forte la chiamata del Signore: «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e con lamenti» (Gl 2,12).
La chiesa ci propone, infatti, un aiuto per evitare il peccato e tutto ciò che ad esso ci induce: l'elemosina, la preghiera e il digiuno. Attraverso questi mezzi sarà più difficile cadere nelle tentazioni e più facile riannodare la nostra amicizia con Dio.
Tuttavia, non dobbiamo limitarci a dei gesti puramente esteriori poiché «non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro... Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male» (Mc 7,14-15.20-21).
L'elemento essenziale della conversione è la vera contrizione del cuore, è cominciare ad avere un cuore misericordioso come quello di Dio. Scrive, infatti, san Pietro Crisologo: "Il digiuno è l'anima della preghiera e la misericordia la vita del digiuno, perciò chi prega digiuni. Chi digiuna abbia misericordia. Chi nel domandare desidera di essere esaudito, esaudisca chi gli rivolge domanda. Chi vuol trovare aperto verso di sé il cuore di Dio non chiuda il suo a chi lo supplica".
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