Lunedì 18 marzo
18-25 gennaio 2012 - Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani
"Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo, nostro Signore" (cfr. 1 Cor 15, 51-58)
La preghiera è una realtà potente nella vita di un cristiano. La preghiera è trasformante. Quando i cristiani comprendono il valore e l'efficacia della preghiera in comune per l'unità di quanti credono in Cristo, essi cominciano ad essere trasformati in ciò per cui stanno pregando.
...Ogni cristiano battezzato nella morte e resurrezione di Cristo comincia un cammino di trasformazione. Morendo al peccato e alle forze del male, i battezzati cominciano a vivere una vita di grazia. Questa vita di grazia permette loro di sperimentare concretamente la potenza della resurrezione di Gesù, e l'apostolo Paolo li esorta: " ...siate saldi, incrollabili. Impegnatevi sempre più nell'opera del Signore, sapendo che, grazie al Signore, il vostro lavoro non va perduto" (l Cor 15,58).
Qual è, dunque, l'opera del Signore? Non è forse l'edificazione del Regno di giustizia e di pace? Non è forse la vittoria sulle forze del peccato e sulle tenebre per la potenza dell'amore e della luce della verità? Nella vittoria Gesù Cristo nostro Signore, a tutti i cristiani viene data la capacità di indossare le armi della verità e dell'amore e di superare tutti gli ostacoli che impediscono la testimonianza del Regno di Dio. Nonostante ciò, un ostacolo permane, e può impedirci di portare a termine il nostro compito. È l'ostacolo della divisione e della mancanza di unità fra i cristiani. Come può il messaggio del vangelo risuonare autentico se non proclamiamo e non celebriamo insieme la Parola che dà la vita? Come può il vangelo convincere il mondo della propria intrinseca verità, se noi, che siamo gli annunciatori di questo vangelo, non viviamo la koinonia nel corpo di Cristo?
La preghiera per l'unità, dunque, non è un accessorio opzionale della vita cristiana, ma, al contrario, ne è il cuore. L'ultimo comandamento che il Signore ci ha lasciato prima di completare la sua offerta redentiva sulla croce, è stato quello della comunione fra i suoi discepoli, della loro unità come Lui e il Padre sono uno, perché il mondo creda. Era la sua volontà e il suo comandamento per noi, perché realizzassimo quell'immagine in cui siamo plasmati, quella comunione di amore che spira fra le Persone della Trinità e che li rende Uno. Per questo motivo la realizzazione della preghiera di Gesù per l'unità è una grande responsabilità di tutti i battezzati.
L'unità dei cristiani è un dono di Dio; la preghiera ci prepara a ricevere questo dono e ad essere trasformati in ciò per cui preghiamo. Nel presentare questo testo di preghiera per l'unità di tutti i cristiani, ne raccomandiamo l'utilizzo; incoraggiamo la creatività dei pastori e dei fedeli nel porre nuovo vigore non solo nel pregare per l'unità, ma anche nel procedere, passo dopo passo, verso quella trasformazione che sarà operata dalla preghiera. Lasciamo che il nuovo anno ci trovi più aperti, come individui e come comunità, alla potenza del mistero della morte salvifica di Cristo.
+ Mons. Mansueto Bianchi, Vescovo di Pistoia
Presidente, Commissione Episcopale per l'Ecumenismo e il Dialogo della CEI
L’infanzia di Gesù, il nuovo libro di Benedetto XVI
l nuovo volume del Papa è nelle librerie. L’infanzia di Gesù di Joseph Ratzinger – Benedetto XVI, edito da Rizzoli e Libreria Editrice Vaticana è disponibile per i lettori italiani da mercoledì 21 novembre.
Il libro, definito dal suo Autore come una “sala d’ingresso” all’intera trilogia su Gesù di Nazaret, si compone di 176 pagine e di quattro capitoli, di un Epilogo e di una breve Premessa.
Il primo capitolo è dedicato alla genealogia del Salvatore nei Vangeli di Matteo e di Luca, tra loro molto diverse, ma entrambe con lo stesso significato teologico-simbolico: la collocazione di Gesù nella storia e la sua vera origine come principio, un nuovo inizio nella storia del mondo.
Il tema del secondo capitolo è l’annuncio della nascita di Giovanni Battista e di quella di Gesù. Rileggendo il dialogo tra Maria e l’Arcangelo Gabriele secondo il Vangelo di Luca, Joseph Ratzinger spiega che, attraverso una donna, Dio cerca un “nuovo ingresso nel mondo”. Per liberare l’umanità dal peccato, scrive citando Bernardo di Chiaravalle, Dio ha bisogno dell’ “obbedienza libera” alla sua volontà. “Creando la libertà, Dio, in un certo modo, si è reso dipendente dall’uomo. Il suo potere è legato al “sì” non forzato di una persona umana”. È così che, solo grazie all’assenso di Maria, può cominciare la storia della salvezza.
Al centro del terzo capitolo troviamo poi l’evento di Betlemme e il contesto storico della nascita di Gesù, l’impero romano che – sotto Augusto – si estende da Oriente a Occidente e, con la sua dimensione universale, consente l’ingresso nel mondo di “un universale portatore di salvezza”; “è, difatti, “la pienezza dei tempi”. I singoli elementi del racconto della nascita sono densi di significato: la povertà in cui “il vero primogenito dell’universo” sceglie di rivelarsi, e dunque lo “splendore cosmico” che avvolge la mangiatoia; l’amore speciale di Dio per i poveri, che si manifesta nell’annuncio ai pastori; e le parole del Gloria, oggetto di traduzioni controverse.
Ai Magi sapienti, che avevano visto sorgere la stella “del re dei Giudei” ed erano venuti per adorarlo, e alla fuga in Egitto, è dedicato il quarto capitolo. Dove le figure dei mágoi, ricostruite attraverso una ricca gamma di informazioni storico-linguistiche e scientifiche, sono delineate come emblema affascinante dell’inquietudine, della ricerca e dell’attesa interiore dello spirito umano.
Infine l’Epilogo, con il racconto – secondo il Vangelo di Luca – dell’ultimo episodio dell’infanzia di Gesù, l’ultima notizia che abbiamo prima dell’inizio della sua vita pubblica con il battesimo nel fiume Giordano. È l’episodio dei tre giorni, durante il pellegrinaggio di Pasqua, in cui Gesù dodicenne si allontana da Maria e Giuseppe e rimane nel Tempio di Gerusalemme a discutere con i “dottori”. Egli, che “cresceva in sapienza, età e grazia”, si manifesta qui nel mistero della sua natura di vero Dio e, insieme, di vero uomo, che “ha pensato ed imparato in maniera umana”.
I primi due volumi del Gesù di Nazareth di Benedetto XVI, sono stati pubblicati rispettivamente nel 2007 e nel 2011.
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